Aldo Giacomo Segre nasce a Roma il 12 gennaio 1918, quasi alla fine della prima guerra mondiale, da una benestante famiglia di banchieri, che aveva finanziato il giovane Gianni Caproni, ingegnere e imprenditore aeronautico. Seguì gli studi classici e a metà degli anni Trenta conobbe Carlo Franchetti, presidente del Circolo Speleologico Romano (CSR): rimasto affascinato dal mondo delle grotte, si iscrisse all’associazione. Il clima creatosi con la promulgazione delle leggi “per la difesa della razza” (1938), poi l’intervento dell’Italia nella seconda guerra mondiale (1940), determinano la fine delle attività del CSR. Enrico Jannetta, la cui moglie è di religione ebraica e Carlo Franchetti “ebreo per parte di padre” dovettero lasciare le attività alpinistiche e speleologiche.
Segre, di nascita ebraica e tuttavia laico, conseguì a Roma il diploma in Arti Grafiche nel 1938, ma colpito dalle leggi razziali fu esule in Svizzera, a Losanna dove studiò e conseguì il diploma di Geologo Prospettore. Il 26 giugno 1941 conseguirà a Roma la laurea in Scienze Geologiche. “Con quattro borse di studio Cerulli e C.N.R. frequenta e conduce ricerche dal 1943 al 1949 presso l’Istituto di Geochimica e contemporaneamente svolge un lungo periodo di assistentato presso gli Istituti di Geochimica (dove conosce Carlo Alberto Blanc), di Paleontologia e di Geografia dell’Università di Roma, mostrando subito una grande varietà di interessi culturali, ma nel 1949 diviene Ricercatore di ruolo nel Corpo delle Miniere al Servizio Geologico e poi Geologo Capo e negli ultimi due anni assegnato alla Sezione di Geofisica”(1).
Nel secondo dopoguerra, riallacciati i contatti con Carlo Franchetti e il CSR, Segre ritrova le schede del Catasto nel seminterrato di casa Franchetti, a via Gregoriana, dov’era la sede del Circolo. Riordina i documenti, e riprende le attività speleologiche. Il Catasto conteneva i dati e le relazioni sugli studi e le esplorazioni relative a circa 450 cavità del Lazio. Le informazioni gli sono utili per completare i dati già raccolti nella sua tesi di laurea, che aveva il titolo: I fenomeni carsici e la speleologia del Lazio, e per pubblicare nel 1948 una monografia con lo stesso titolo, nella collana “Pubblicazioni dell’Istituto di Geografia dell’Università di Roma” diretto da Roberto Almagià, con il contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
L’opera offre una sistemazione organica e un’interpretazione ai dati sino ad allora raccolti nella regione e costituirà una base obbligata di partenza per ogni ricerca speleologica che si svolgerà negli anni Cinquanta e Sessanta. Nell’introduzione Segre annota che «a differenza di alcune regioni dell’Italia settentrionale, il carsismo sotterraneo del Lazio è rimasto in massima parte ignorato specialmente per la distanza di molte grotte dalle vie di comunicazione, onde le esplorazioni son rese particolarmente disagevoli per i lunghi trasporti del corredo ingombrante di attrezzi e strumenti necessari alle ricerche».
Nel dopoguerra Segre riorganizza il Catasto grotte delle regioni Lazio, Abruzzo e Molise con una nuova scheda, più analitica; il Catasto conteneva i dati e le relazioni sugli studi e le esplorazioni relative a circa «700 cavità dell’Italia centrale e meridionale esplorate interamente o in parte dal CSR». Per quanto riguarda il solo Lazio il catasto conteneva 450 schede, di cui 89 relative a doline. Continuatori dell’opera di Segre relativa al Catasto furono negli anni Cinquanta Mariano Dolci, negli anni Sessanta e Settanta Gianfranco Trovato, negli anni Ottanta Fulvio Rusconi, Luciano Nizi. Dal 1999 il Catasto delle grotte del Lazio è gestito dalla Federazione Speleologica del Lazio.
Organizzatore del campo italo-elvetico sui Carseolani nel 1946, degli scavi nel Grottone di Val de’ Varri, esploratore e rilevatore di molte grotte dell’Italia centrale, fu per i soci del CSR un grande maestro.
- FEDERICI P. R., MERLINO S., GRIFONI R. 2018: 93. L’istituto Italiano di Paleontologia Umana ad Anagni, la Comunità ebraica a Roma e il CSR conservano le pubblicazioni, il materiale bibliografico e archivistico che costituisce la “biblioteca d’autore” di Aldo Giacomo Segre
Pubblicazioni di Aldo Giacomo Segre nella Biblioteca del CSR