Seconda spedizione italiana in Papua Nuova Guinea
Più di 10 anni fa un approfondito geomonitoraggio della Nuova Guinea ci permise l’identificazione di centinaia di obiettivi speleologicamente promettenti distribuiti su tutta l’isola; una lunga analisi bibliografica confermò che il 99% erano ancora obiettivi non raggiunti. L’eccitazione per tutto quel potenziale ignoto veniva costantemente frustrata da problemi logistici di varia natura; ci vollero infatti 5 anni per trovare le condizioni favorevoli e finalmente organizzare la prima spedizione italiana in Papua Nuova Guinea (Folopa 2017).
Un piccolo gruppo di tre speleologi (Guido Baroncini Turricchia, Maurizio Buttinelli, Andrea Felici) nel 2018 portò a casa la pelle e un ottimo risultato con 4 km di nuove gallerie esplorate in meno di un mese, ma sopratutto con le idee un po’ più chiare su quella terra. Posto costoso: difficilmente si riesce a stare sotto i 3500 euro; lontano: i voli, i rifornimenti, le autorizzazioni, gli avvicinamenti si rosicchiano tranquillamente una quindicina di giorni, ma tutto ciò compensato da un carsismo generoso con meravigliose grotte ricche di saloni e impetuosi fiumi sotterranei.
Ancora una volta sono serviti 5 anni per trovare le condizioni per poter partire di nuovo e mentre i fratelli francesi con una grande spedizione di 20 speleologi e oltre mille metri di corde esplorano gli altopiani di Nakanai in Nuova Britannia (PNG), noi tre, con 120 metri di corde, abbiamo appena concluso il secondo capitolo italiano in Papua Nuova Guinea.
La spedizione Caves of paradise 2023 (27 gennaio – 5 marzo) si è concentrata ancora una volta fra le provincie di Southern Highlands e Gulf attraversando i territori di Mount Tawa, Sime, Beagi, Sirigi e Bolo. Per quanto riguarda gli sterili numeri, si tratta di 26 nuovi ingressi identificati e 3,5 km di nuove gallerie esplorate su 4 diversi sistemi. L’obiettivo principale, l’inghiottitoio del fiume Irou, con il suo bacino di oltre 100 km² e una portata media di oltre 5 m³/s ci ha regalato da solo 6 ingressi, 2,5 km di esplorazioni e la presenza di un meraviglioso sotano profondo 150 metri che abbiamo voluto dedicare a Giorgio Marzolla, socio CSR dal 1950 venuto a mancare il 7 novembre dopo oltre 70 anni di attività.
I 5 anni passati fra le due spedizioni ci hanno anche permesso di raccogliere un po’ di fondi per progetti dedicati alle popolazioni locali. Abbiamo così potuto sostenere due scuole con materiale scolastico di base e acquistato libri per creare una piccola biblioteca locale. Abbiamo inoltre cominciato a collaborare con una locale no profit e trasportato per loro attraverso la foresta 40 reti antizanzare: il problema della malaria infatti è ancora molto presente in una zona senza alcuna infrastruttura sanitaria.
Per vedere i colori e sentire i racconti degli oltre 100 km di foresta attraversati in quel paradiso infernale siete invitati presso la sede del Circolo Speleologico Romano il 14 aprile: iscrivetevi alla newsletter per essere avvisati sui particolari della presentazione.
Guido Baroncini Turricchia, Jonathan Floyd, Stefano Gambari