La conferenza, tenuta da Val Hildreth-Werker e Jim C. Werker della National Speleological Society (N.S.S.), e organizzata dalla Società Speleologica Italiana (S.S.I.) e dal Circolo Speleologico Romano (C.S.R.), si è svolta il 30 aprile 2019 presso la sede del CSR.
La conferenza intendeva presentare il lavoro di conservazione e di protezione dell’ambiente sotterraneo svolto negli Stati Uniti dalla N.S.S. e associazioni affiliate, le linee guida per la “progressione conservativa” e le metodologie e tecniche di intervento nelle situazioni in cui l’ambiente ipogeo è stato alterato ma è parzialmente ripristinabile e riconducibile alle condizioni originali. In una breve introduzione Stefano Gambari ha ricordato il legame tra C.S.R. e N.S.S. nello scambio delle pubblicazioni periodiche che risale al 1950, la visita dei soci del C.S.R. al Friar’s Hole System (1976) e le ricerche biospeleologiche in circa 40 grotte svolte in 7 stati della Confederazione nel 1982.
È stato discusso il concetto di conservazione delle cavità carsiche e del paesaggio carsico, e si è accennato – tramite alcuni esempi relativi a grotte della Regione Lazio o dell’Italia centrale –, a cosa potrebbero fare gli speleologi, tramite buone pratiche quali ad esempio Puliamo il buio, per contribuire a limitare l’impatto umano, ripristinare le condizioni ottimali dell’ambiente e veicolare la cultura della conservazione.
La conservazione delle grotte può considerarsi un concetto ombrellosotto il quale si raccoglie uno spettro molto vasto di azioni e di differenti forme di comportamento. Il concetto si contrappone a quello di distruzione o alterazione dell’ambiente sotterraneo, ed è collegato a quello di prevenzione degli atti di possibile modifica o alterazione, che dovrebbe stimolare azioni positive di conservazione preventiva delle grotte, di prevenzione dei danni. Allo stesso tempo le forme di alterazione dell’habitat speleo sono molto numerose: discariche abusive, distruzione nelle aree di cava,inquinamento dei corsi d’acqua ipogei e della falda, impropri interventi di adattamento nelle grotte turistiche, scritte tramite spray, rottura di concrezioni; sono stati considerate alcuni esempi, in riferimento a grotte del Lazio o dell’Italia centrale.
Jim C. Werker e Val Hildreth-Werker sono Conservation Division Chiefs presso la N.S.S. dal 1999. Oltre ad aver pubblicato oltre 50 articoli e aver ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali (Victor Schmidt Conservation Award, Australianas Cave and Karst Management Association), Val e Jim hanno curato Cave Conservation and Restoration (2006), una ‘bibbia’ della conservazione delle grotte, un’opera completa sulle tecniche impiegate nel campo della conservazione degli ambienti ipogei e degli speleotemi. Di ritorno dal meeting Icnussa 2019 in Sardegna, Val e Jim insieme a Ferdinando Didonna hanno effettuato un resoconto degli interventi di restauro con l’applicazione dei protocolli di documentazione fotografica che accompagna l’intero processo di selezione e cancellazione delle scritte recenti, o della ricostruzione delle stalagmiti.
L’intervento di Jim e Val ha toccato l’organizzazione della speleologia negli Usa, il sistema di coinvolgimento degli speleologi anche nella conduzione delle grotte turistiche, lo sviluppo di linee guida e protocolli di progressione, nati con la scoperta di Lechuguilla Cave (1986) e le tecniche di restauro sviluppate in trenta anni di lavoro nei diversi ambiti di ricerca e di sviluppo, insieme ad alcuni principi di etica speleologica.
È seguita una discussione con gli speleologi presenti, volta a stimolare un confronto sul ruolo che gli speleologi potrebbero assumere in questa area d’intervento.