Camillo Crema (1869 – 1950)

Socio onorario del C.S.R., Camillo Crema nacque ad Alessandria l’11 novembre 1869, si laureò ingegnere civile nel Politecnico di Torino nel 1893 e in Scienze Naturali presso quella Università nel 1895, conseguendo poi il diploma dei corsi di specializzazione dell’Ecole Nationale des Mines a Parigi. Dedicatosi allo studio della geologia e della paleontologia entrò nel Servizio Geologico Italiano, del quale percorse tutta la carriera fino a Direttore del Servizio stesso. Pensionato, fu nominato Presidente della Commissione Geologica Italiana, carica che ricopriva ancora al momento della sua morte avvenuta in Roma il 30 gennaio 1950. Fu membro dei Consigli Superiori delle Miniere e dei LL.PP., del Consiglio Nazionale delle Ricerche, socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze e dell’Accademia di Agricoltura in Torino, Presidente della Società Geologica Italiana e Vice Presidente della Societé Gèologique Francaise. Vastissima fu la sua attività, che iniziò, nel campo degli studi paleontologici, con uno studio sui “Decapodi terziari del Piemonte” e si chiude con una memoria presentata poco prima della sua morte alla Società Geologica Italiana su “Alcuni esempi rarissimi di Teredini fossili”.
Nel campo dei rilevamenti geologici e della Geologia applicata si occupò di molteplici questioni riguardanti sopratutto l’Italia Meridionale, la Dalmazia e le Colonie.
Dedicò particolari studi ai terremoti avendo fatto parte delle Commissioni Governative, nominate in seguito ai cataclismi tellurici dal 1909 in poi. Fu decorato di medaglia d’argento per l’attività svolta al tempo del terremoto Marsicano del 1915. In occasione delle scosse telluriche del 1930 presentò interessanti osservazioni sopra la geotettonica delle loro aree.
Si occupò anche di frane, sia convocato quale consulente, sia affrontando, in base alla sua larga esperienza da un punto di vista generale, questo problema tanto grave per alcune delle nostre regioni. Particolarmente intensa fu la sua attività nelle ricerche idriche e minerarie. Tra queste ultime vanno segnalate le indagini sopra i petroli e i fosfati in Italia e nelle Colonie, e le sue fortunate scoperte di vasti giacimenti di bauxite nelle Puglie.
Negli anni 1917-1922 fu distaccato al Servizio Combustibili Nazionali che seguì nelle sue varie trasformazioni quale capo dell’Ufficio Ricerche e come reggente di una divisione al Ministero dell’Economia Nazionale. In seguito continuò ad occuparsi di tali problemi, oltre che con le ricerche petrolifere, in seno alla Commissione Suprema di difesa e, nel 1925, quale Segretario Capo della Commissione per lo Studio dei combustibili Nazionali. Nel 1926, per incarico del Ministero dell’Economia Nazionale collaborò alla esecuzione dei disegni di Legge dei deliberata di detta Commissione. Fu chiamato a pronunciare il suo giudizio su numerosi bacini di ritenuta e su altre importanti opere idrauliche come il grandioso acquedotto Pugliese. Speleologo attivo (grotte dei Monti Simbruini ed Ernici), fu socio del Circolo Speleologico Romano dal 1924, poi socio onorario e si fece anche promotore di una legislazione sulle acque nei paesi aridi.
Eseguì vasti rilevamenti geologici e durante i suoi sopraluoghi portò particolarmente la sua osservazione sul glacialismo e sui fenomeni carsici nonché su nuovi aspetti della morfologia. Viaggiò per tutte le exColonie Italiane. Si recò in Libia con la prima commissione nominata dal Governo per lo studio di quelle regioni subito dopo la loro occupazione e vi ritornò più volte per vari problemi, come le ricerche di fosfati, e poi come alto consulente per le ricerche idriche. Eseguì indagini minerarie in Eritrea e in Abissinia; dal Duca degli Abruzzi ebbe l’incarico di studiare i minerali raccolti nella spedizione del medio Scebeli. Nello svolgimento della Sua attività fu chiamato a far parte di numerose commissioni, oltre a quelle già citate; della Commissione per il Parco Nazionale d’Abruzzo, di quella per il consolidamento del campanile di Pisa, di quella Italo Svizzera per la navigabilità dei laghi, di quella per lo studio dei problemi litoranei, ecc. Fu inoltre inviato più volte all’estero con missioni speciali o quale rappresentante del Governo in occasione di congressi a Parigi, ad Edimburgo, ad Helsinki, e partecipò all’organizzazione in Italia di numerosi congressi di Geologia pura ed applicata.

Pubblicazioni di Camillo Crema nella Biblioteca del CSR

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