“Guarda che c’ero anch’io” mi diceva Franco quando, nell’elenco dei partecipanti sulla relazione di un’uscita, mi dimenticavo di inserire anche il suo nome. Invece lui c’era sempre nelle uscite domenicali ai grandi inghiottitoi Carseolani e alle tante altre grotte che esploravamo dagli anni intorno al 1954 in poi. Solo che era così silenzioso, così discreto, così educato, rispetto a noi caciaroni, che quasi ci si dimenticava della sua presenza. E invece c’era ed era importante che ci fosse. Per risalire ci attaccavamo alla corda di sicura, come s’usava allora, e domandando chi c’era di sopra che faceva la sicura, quando la risposta era “Franco Pansecchi” s’andava tranquilli. Franco non si distraeva, tirava con lena aiutando chi saliva, era attento e meticoloso. Così come lo è stato per tanti anni facendo il segretario del Circolo. I libri delle relazioni, i verbali delle Assemblee e dei Consigli Direttivi sono pieni della sua calligrafia diligente e minuta. Lavorava per tutti noi in silenzio, senza chiedere riconoscimenti e onori e portava avanti con costanza l’importante e ingrato lavoro di segreteria, così vitale per l’esistenza del Sodalizio. Negli ultimi tempi, pur frequentando ormai poco la Sede si teneva informato dell’attività e si dava da fare con le tipografie per avere preventivi per il Notiziario. Era venuto anche all’Assemblea del 3 Giugno 2003, nonostante le sue difficoltà di deambulazione. Se ne è andato in silenzio, discretamente come aveva vissuto ma la sua preziosa opera per il Circolo rimarrà a lungo a ricordarcelo.