La grotta di Gnomo Gnomo, scoperta nel 2003 ed accatastata “La 1514”, si apre a quota 1405 metri nel fosso del Vermicano, alla base di un toboga di roccia. Fu individuata grazie alla forte corrente d’aria che veniva soffiata dall’apertura.
FOTO SCAVO
L’ingresso di Gnomo Gnomo é fortemente attivo; basti pensare che esso, da solo, drena circa il 50% delle acque che scorrono lungo il fosso Vermicano. Ogni anno le piene abbondanti ricoprono l’ingresso di materiali detritici e spesso lo occludono, costringendo a continui lavori di disostruzione e controllo degli armi e delle corde.
Nel 2003, anno della scoperta, i soci del CSR accedevano ad un piccolo ambiente da cui partiva un breve tratto che immetteva su un pozzo da 35 metri, intitolato a Franco Pansecchi. Il 13 e 14 ottobre 2007, la grotta di Gnomo Gnomo veniva congiunta al Ramo delle Foglie dell’Abisso Vermicano, dopo aver percorso una serie di strettoie e meandri che mostrano un punto di netta retroversione rispetto alla direttrice principale.
La grotta diveniva la via preferenziale per accedere alla zona del fondo del Sistema. Nel 2011, soci del CSR insieme a soci del Gruppo Grotte Castelli Romani (GGCR) superavano il sifone terminale dell’Abisso Vermicano grazie ad un by-pass alto ed esploravano ulteriori 200 metri di grotta.
Tra il luglio 2014 e l’ottobre 2015, squadre di soci del CSR hanno svolto una accurata rivisitazione della grotta (Baldoni, Di Bernardo, Mulargia, Parente) ed effettuato il rilievo della parte terminale (Baldoni, Di Bernardo, Parente). Durante le operazioni di rilievo, è stata individuata una nuova condotta affluente che è stata esplorata in una punta successiva (Baldoni, Di Bernardo).
Gnomo Gnomo, che viene tipicamente percorsa nel periodo estivo, rappresenta la via piú veloce per giungere all’attuale fondo del Sistema Vermicano. Risulta peró essere una grotta molto impegnativa dal punto di vista tecnico, per via delle numerose strettoie e della bassa temperatura .